Il Regno dell'Amore
Rev. Hyung Jin Moon, 10 luglio 2016
“Il regno dell’amore”. Questo è
veramente un titolo che vi fa sentire bene, non è vero? Vi dà un senso di
sicurezza e calore interiore. Ma dobbiamo capire di che tipo di amore parlava
Gesù, perché ci sono diversi tipi di amore. Oggi andiamo a Marco 12 e leggiamo
insieme.
Marco 12: 28-34. 28 Uno degli scribi che
li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli
domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose:
«Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore.
30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima
tua, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza”. 31 Il secondo è questo:
"Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro
comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu
hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce
n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto,
con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti
gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con
intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava
più interrogarlo.
Questo è veramente un episodio
interessante e penso che ne abbiamo sentito parlare tutti. È citato e
menzionato comunemente nelle lezioni e nelle presentazioni. È interessante,
perché qui ora sono gli Scribi quelli che sfidano Gesù; sia gli Scribi che i
Farisei sfidano Gesù, facendogli questo tipo di domande in questo capitolo.
Gesù naturalmente risponde. Qual è il primo comandamento di cui parla
Gesù? “Il Signore nostro Dio è l’unico Signore. Ama dunque il
Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la
tua mente e tutta la tua forza”. Notate l’enfasi? È un’enfasi veramente
diversa.
E poi, naturalmente: “Ama il prossimo
tuo come te stesso”. Questo è il punto su cui di solito ci focalizziamo, ma io
voglio fermarmi sulla parte dove lo Scriba risponde a Gesù ripetendogli quasi
quello che lui ha detto: “Bene Maestro! Tu hai detto secondo verità, che c’è un
solo Dio e non c’è nessun altro all’infuori di Lui”.
È un po’ di tempo che non esaminiamo gli
avvenimenti attuali. Anche prima che facessi il mio sermone “Rompere il
silenzio”, studiavamo tanti avvenimenti correnti. Ora però è un po’ di tempo
che non esaminiamo gli avvenimenti attuali durante il sermone; abbiamo visto le
politiche economiche, i processi politici o la natura del regno; abbiamo
imparato a capire e riconoscere le differenze fra socialismo, comunismo,
oligarchia e società libere, insomma studi generali. Ma è molto importante non
separare questo dagli avvenimenti correnti, dal tempo attuale, perché il nostro
tempo sono “gli Ultimi Giorni”; viviamo in un tempo molto serio.
Quando Gesù risponde a queste domande,
si trova anche lui in un periodo di grande caos nell’impero romano. Roma era
crollata 44 anni prima che venisse Gesù, e esattamente 27 anni prima della sua
venuta è quando Augusto dice: “Io sono il sovrano, sono il Dio vivente della
terra”. Così l’impero romano geme perché è stato da poco una repubblica; Roma
era crollata nel corso di un periodo di centinaia di anni ed ora si trovava in
questo nuovo periodo egemonico, un nuovo periodo di conquista, un periodo
imperiale. C’era tutto questo contesto quando parlava Gesù.
L’impero romano non era un impero
monoteista. Se avete visto “Risorto”, il film su Gesù che è uscito
recentemente, potete vedere Pilato e il personaggio principale, un tribuno
romano, il capo di un battaglione. Prima di andare in guerra, lui ha una
statuetta del dio Ares e lo prega: “Dio della guerra, dammi la forza…”
Così dobbiamo capire che l’antico
Israele era circondato dal politeismo, da divinità di vario tipo e importanza.
Storicamente c’erano ancora le divinità babilonesi, esistevano ancora Baal e i
sacrifici di bambini in diverse forme. C’era il tempio della prostituzione che
era collegato ad Afrodite, la divinità femminile. Tutto questo genere di cose
era la vera realtà di Roma. La classe imperiale romana e l’élite romane
andavano in quei templi, offrivano incenso, facevano offerte ad Era o alle
diverse dee e praticavano la prostituzione del tempio. Avevano rapporti sessuali
con le giovani donne che erano le prostitute di quei templi e dicevano che era
un’esperienza spirituale; ringraziavano Afrodite, la dea dell’amore, per aver
dato loro l’incredibile esperienza spirituale di fare sesso con quelle
prostitute.
Così questo era il contesto. Dobbiamo
ricordare il contesto di questo passo. Gesù dice: "Ascolta, Israele: Il
Signore, nostro Dio, è l'unico Signore”. Un solo Dio. Allora cosa stava
affrontando Gesù persino a quel tempo? Il relativismo. C’erano così tanti dei.
Voi potete essere un dio, io posso essere un dio, ci può essere un dio per
questo e un dio per quello, un dio per qualsiasi cosa. È uno scenario
relativista. A volte pensiamo che il relativismo sia un tipo di filosofia
nuovo, il relativismo teologico, ma non lo è, è una filosofia antica. E quegli
antichi concetti di vari dei che hanno diversi standard e principi morali,
creano naturalmente il relativismo morale.
Così c’era la prostituzione del tempio.
Nella cultura greca era molto comune che i giovani fossero stuprati. Non lo
chiamavano stupro, ma erano violentati dai loro insegnanti. Era un modo per i
filosofi di educare i loro giovani studenti. Vedevano le donne come
contaminate; ogni mese perdono sangue con le mestruazioni e perciò non potevano
entrare nel tempio, erano considerate impure. La cultura romana e greco-romana
vedeva le relazioni amorose fra maschi come più nobili. Di fatto studiavate con
i vostri studenti, studiavate con loro la filosofia, gli dei, questo ordine di
pensiero più elevato; ed eravate anche intimi con loro sessualmente.
Condividevate con i vostri studenti tutta la vostra conoscenza e saggezza, ma
anche tutta la vostra sessualità. Questo faceva parte della cultura del mondo
greco-romano, era una parte normalizzata di quella sociologia.
Ora vedete che, dopo l’agenda dei gay e
la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, si fa strada la questione dei
transgender. Questo era il grosso problema prima che cominciassero a scoppiare
tutte le risse. Poi, naturalmente, abbiamo parlato dei casi di pedofilia che
chiamano “sindrome di attrazione verso i minori”. “Nella nostra comunità siamo
affetti dalla sindrome di attrazione verso i minori; siamo fortemente
discriminati, ma siamo persone anche noi!” Le stesse parole usate dalla
comunità gay per legalizzare l’omosessualità ora sono usate dalla “comunità”
dei pedofili. Ma potete chiamarla “comunità”? I pedofili dicono che sono
discriminati, usando lo stesso tipo di linguaggio per far sentire in colpa i
cristiani e le persone di coscienza perché non si mettano contro di loro. Un
momento! Voi non mi prendete mio figlio! Non vi prendete il mio bambino di
cinque anni. Dovrete uccidermi prima di poterlo fare!
Poi c’è questo nuovo termine “sindrome
di attrazione genetica”. Una ragazza che era stata data in adozione ha cercato
di ritrovare suo padre; si sono messi in contatto su Facebook e “si sono
innamorati”; ora c’è una storia su questo. Vengono fuori tante persone così,
che si definiscono la “comunità di attrazione genetica”. Dicono che sono esseri
umani anche loro e si sentono fortemente discriminati. Usano gli stessi modelli
degli omosessuali. L’agenda dei gay è introdotta per distruggere la sessualità,
il genere e la moralità. Una volta avvenuto questo, si scatena la bestialità,
ogni sorta di follia con gli animali. La gente arriva a dire: “Io sposo il mio
cane”. Questo è reale, non è un film come “Ai confini della realtà”. Questa
follia sta letteralmente succedendo in mezzo a noi.
Dovete capire che queste non sono forme
nuove o disordini nuovi. Queste cose esistevano ed erano molto comuni nel
periodo greco-romano. Era veramente la cultura degli antichi re satanici del
passato. È un retaggio culturale che ora sta diventando una tendenza dominante,
una cultura clandestina che ha dovuto essere tenuta nascosta dal Cristianesimo,
perché i cristiani l’avevano spazzata via - a parte la Chiesa Cattolica che era
stata infiltrata e ha praticato la pedofila. Il movimento cristiano l’aveva
spazzata via molto potentemente, almeno in superficie. Quindi era un movimento
clandestino che ora però sta diventando una tendenza dominante, portando allo
scoperto tutte queste cose, parlandone come di questioni reali, non modi
gravemente distorti di relazionarsi con gli altri.
Gesù parla nel contesto di questo
relativismo morale, questo tipo di relativismo teologico e culturale sotto il
potere imperiale di Roma. È il periodo egemonico di un impero che cerca di
nuovo di espandersi perché sta iniziando a crollare. Così, mentre crolla, cerca
di fare delle guerre, di portare dei nemici esterni in modo che le popolazioni
non si lamentino con i politici e rimangano occupate con le guerre. Questa è
una procedura comune in questi tipi di sistemi totalitari, ma è il regime sotto
cui viveva Gesù, e certamente lui lo sentiva. Cristo era costantemente preso di
mira non solo dai Farisei ebrei, ma dal Sinedrio, cioè dai giudici che
lavoravano con l’impero romano per riscuotere le tasse e decidere le questioni
fra gli ebrei; in realtà essi ottenevano il permesso dai funzionari romani,
comunicando con loro piuttosto spesso. Sappiamo che questo è un fatto storico.
Dunque è un contesto molto simile a
quello in cui viviamo adesso. L’omosessualità non era appoggiata ufficialmente
dall’impero romano, ma era praticata apertamente. Non necessariamente il
matrimonio gay, ma l’omosessualità era un’istituzione praticata apertamente,
persino fra le classi più alte degli intellettuali, nelle accademie, negli
atenei. Questi erano anche luoghi per fare sesso, come adesso nei college ci
sono dei posti per fare sesso. Se i vostri figli vanno al college, state
attenti, ci sono dei posti per fare sesso. Così è in questo contesto che Gesù
dice: “Il Signore è l’unico Dio”. Questo è molto importante perché Dio ha uno
standard, una natura, e qualsiasi cosa si oppone ad essa, Egli la detesta.
Poiché Dio ama i Suoi figli, non vuole che siano stuprati. Poiché Dio ama le
famiglie da lui create - un marito e una moglie, l’istituzione del matrimonio -
non vuole che questo sia profanato. Non vuole quattro mogli per un uomo,
ottanta mogli per un uomo, o ottanta uomini per una donna, o qualunque cosa
sia. Non vuole i matrimoni gay e i matrimoni transgender.
Ora, quanti generi pare che ci siano? 72
generi! Mamma mia! Non ce ne sono così tanti neanche in Star War! È ridicolo.
Questa è letteralmente infermità mentale, pazzia, un mondo astruso. Il mondo in
cui viviamo è letteralmente insano ed è molto simile a quel mondo.
Così Gesù dice: “Dio è uno solo”. Dal
punto di vista della “Freedom Society e della Costituzione questo è
fondamentale. È fondamentale anche per capire veramente i Veri Genitori, perché
vedete che cosa succede. Se i Veri Genitori sono veramente uniti, ma hanno
uguale autorità, allora succederà quello che è successo. La Madre Han può porre
il veto su tutto ciò che il Padre ha detto di non cambiare mai. In pratica vuol
dire che lei ha più autorità di lui. Ma in realtà tutti quelli che fanno parte
della famiglia del Padre, tutti quelli che conoscono il Padre direttamente - è
tutto documentato sui video ed è per questo che non li vogliono pubblicare -
sanno che il Padre è il soggetto assoluto. C’è un centro. I Veri Genitori sono
il centro. Il Padre è il centro attorno a cui la Madre deve ruotare, e tutti
gli altri oggetti devono ruotare attorno a quell’unico centro. Quel pilastro, quello
standard è fondamentale, perché quando ce ne allontaniamo anche solo di un
passo, cominciamo a diventare relativisti. Una volta che vi spostate da uno a
due, state già praticando il relativismo. Una volta che passate dal monoteismo
al diteismo, avete il relativismo, e la spirale in discesa da uno, a due, a
cento, a migliaia di dei, è garantita al 100%. È inevitabile. Non può essere
evitata perché ora avete relativizzato il Creatore, il partner soggetto.
Perché questo è importante dal punto di
vista della Freedom Society e della Cheon Il Guk? Se Dio vi ha dato la libertà
e i diritti umani che sono illustrati nella Costituzione della Cheon Il Guk, se
vi ha dato questi diritti ed è l’unico vero Dio, Egli è al di sopra di tutti
gli dei, i popoli, le nazioni, i governi; è il sovrano di tutte le cose. Allora
i diritti che avete ricevuto sono quelli che in filosofia vengono chiamati
“diritti divini”. Questi diritti non si possono portare via. Un altro termine
per definirli è “diritti naturali”. Sono i diritti che nessuna persona,
organizzazione, istituzione o potere politico ci può togliere. Nemmeno un’altra
divinità può portarceli via perché li abbiamo ricevuti dall’unico, vero Dio, il
Re dei Re.
Sembra una piccolezza, ma è molto
importante dal punto di vista della Costituzione della Cheon Il Guk. I diversi
punti che il Padre ha illustrato nella Costituzione - proteggere il lignaggio
di Dio, i diritti umani, non abusare dei fondi pubblici - tutte queste cose
sono spiegate nella Costituzione della Cheon Il Guk, ma il punto d’inizio di
tutto è l’unico, vero Dio. Non stiamo parlando di un unico, vero Dio che ha un
partner oggetto con la Sua stessa autorità e che perciò può cambiare le Sue
leggi, cambiare i doni della libertà e della responsabilità che Lui ha dato all’umanità.
Vedete che conseguenze enormi ci sono quando vi allontanate dal vero, unico
Dio? I tiranni vinceranno sempre. Una volta che vi allontanate dall’unico, vero
Dio, ha vinto il dittatore, ha vinto Cesare, hanno vinto quelli che vogliono
essere dio sulla terra. Non devono sottomettersi, possono essere anche loro un
dio. Quindi quell’affermazione è fondamentale per l’esistenza della Cheon Il
Guk perché da lì deriva il concetto dei diritti naturali per i cittadini della
Cheon Il Guk. Questo era il concetto dei diritti naturali anche per la
Costituzione degli Stati Uniti, una comprensione giudeo-cristiana di Jaweh e di
Gesù Cristo.
Senza questa chiave, come [mio fratello]
Kook Jin ha detto chiaramente tante volte, senza Dio non avrete mai la libertà.
Mi piace il suo esempio, lo chiama “il principio del dittatore”. Se in questa
stanza ci sono 100 persone e 99 votano che dobbiamo avere la libertà, ma una
persona dice: “Al diavolo! Tutti voi votate per la pace e la libertà. Andate a
quel paese! Io vi ucciderò tutti e sarò il dittatore”, vedete che c’è un
problema? Un dittatore non si conformerà mai all’idea della maggioranza sulla
libertà o sull’uso della forza. Non deve farlo. Lui può determinare le sue
leggi. Così il “principio del dittatore” vince sempre. Se gli esseri umani
possono decidere i loro diritti, il dittatore vincerà sempre, perché ci saranno
sempre un paio di psicopatici che lavorano con i sociopatici che vi manderanno
a quel paese e diranno: “Io ammasserò tutta questa potenza militare e ammazzerò
tutti, chiunque si oppone, e sarò un dittatore”. Ci sarà sempre quel demone
nella stanza.
Così il dittatore vincerà sempre, a meno
che la libertà venga da una fonte trascendente, non da una fonte umana. La
vostra libertà non può venire da un accordo fra esseri umani. Se così fosse,
allora non appena il 51% è d’accordo che non dovete avere più diritti, avete
perso. Ora sarete governati da padroni schiavisti. È molto logico. Ha senso da
un punto di vista filosofico. Il principio del dittatore vincerà sempre se non
abbiamo un punto di partenza trascendente per la libertà. Questo punto è qui.
Esiste un unico Dio al di sopra di tutti gli dei falsi in cui la gente crede o
delle persone che credono in loro stesse. C’è un Dio al di sopra di questo, e
questo Dio non è un Dio tirannico che desidera la nostra schiavitù. Questo Dio
ci dà libertà e responsabilità; ci dà i diritti umani che sono descritti nella
Sua Costituzione, che viene dalla linea diretta di sangue regale del Messia.
Così questa battaglia teistica, in questo caso non contro una visione del mondo atea, ma contro una visione del mondo politeista, è molto simile a quello che abbiamo oggi nel mondo moderno. Le persone non credono in Atena, Zeus e tutti quegli dei dell’antichità, credono in degli dei nuovi. Credono nelle cose nuove che stanno ricercando. Conoscete tutti il movimento del trans-umanesimo. Diventeranno degli dei. Credono che si fonderanno con i robot e le super élite avranno le capacità tecnologiche di internet direttamente nel loro cervello. Così saranno dei super uomini, avranno la capacità di vedere attraverso i muri, perché questo sarà impiantato nella loro funzione cerebrale. Diventeranno degli dei. Mesi fa vi ho mostrato delle clip di alcuni tra i più grandi scienziati che dicevano: “Noi saremo degli dei e nessuno ci fermerà”. Letteralmente come in uno di quei film pazzeschi di James Bond che dice: “Io sarò Dio e voi non mi fermerete”.
Gesù parla nel contesto di questo relativismo morale, questo tipo di relativismo teologico e culturale sotto il potere imperiale di Roma. È il periodo egemonico di un impero che cerca di nuovo di espandersi perché sta iniziando a crollare. Così, mentre crolla, cerca di fare delle guerre, di portare dei nemici esterni in modo che le popolazioni non si lamentino con i politici e rimangano occupate con le guerre. Questa è una procedura comune in questi tipi di sistemi totalitari, ma è il regime sotto cui viveva Gesù, e certamente lui lo sentiva.
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