Visualizzazione post con etichetta 0.0.1.2 Quello che ha imparato durante i due anni trascorsi a fianco del Padre. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 0.0.1.2 Quello che ha imparato durante i due anni trascorsi a fianco del Padre. Mostra tutti i post

lunedì 22 giugno 2020

Quello che ha imparato durante i due anni trascorsi a fianco del Padre

Intervista a Hyung Jin Moon

Secondo Re di Cheon Il Guk

Quello che ha imparato durante i due anni trascorsi a fianco del Padre

Richard Panzer: Puoi parlare del tempo… So che eri molto attivo, guidavi la chiesa coreana, facevi tante cose, ma poi il Padre ti ha chiesto di abbandonare tutto e di stare con lui – mi pare – per due anni. Puoi parlare di quel tempo, come era e che cosa hai imparato?

Hyung Jin Nim: Oh, è stato davvero un periodo straordinario. Penso che probabilmente è stato uno dei periodi più benedetti della mia vita. Il Padre aveva affidato tutto a noi, l’intera chiesa mondiale, il World Mission Department, la UPF mondiale, la Youth Federation mondiale, il CARP mondiale. Il Padre aveva affidato tutto a me. Era una responsabilità enorme. Facendo quel genere di lavoro, quando si hanno tutte quelle cose e si è sempre molto occupati, è facile essere sviati e perdere il nostro rapporto con Dio, oppure non investire in questo, perché si è occupati con tutte le altre attività che sono in corso. In più io guidavo il Cheon Bok Gung, la chiesa principale di Seoul. Era come un vortice di attività, in continuazione. Poi, nello stesso tempo, allenavo i miei “unsa nim”; facevamo pratica spirituale dalle 2.30 del mattino, ogni singolo giorno, senza assolutamente nessun break.

Era un periodo molto frenetico e in quel tipo di posizione c’è sempre la tentazione di credere che state facendo tanto lavoro, e facendo tanto lavoro state realmente servendo Dio di più. Ma quando il Padre mi ha chiamato a servirlo, a stare solo con lui, è stato un cambiamento enorme. Perché, all'improvviso, non avevo più un programma, non potevo più fare nessun programma. Non avevo nessun appuntamento, non potevo programmare nulla con le persone; le persone di fuori volevano contattarmi, i VIP, o chiunque fosse, ma io non potevo farlo. Non potevo visitare le famiglie, cosa che facevamo ogni settimana. Visitavamo i comuni membri della chiesa, andavamo lì e facevamo delle cose per divertirci con loro, compravamo la pizza – a quel tempo non conoscevo gli OGM. Ora non potevamo fare nulla. Ho dovuto lasciar perdere tutto, lasciar perdere i grandi eventi. Ho dovuto abbandonare tutto.

All'inizio era semplicemente passare il tempo insieme al Padre, perché anche il Padre era sempre in movimento. Viaggiava sempre. Andava negli Stati Uniti, ritornava in Corea. C’è stato un giro del mondo che ha programmato all'improvviso e che ha fatto. Tutto questo genere di cose, ma fondamentalmente eravamo sempre con il Padre; andavo costantemente a pesca con lui, a Las Vegas, tutto il tempo. Così eravamo a pesca sul lago Mead e il giorno dopo potevamo essere a pesca sull'Oceano Pacifico. Era molto diverso.

A quell'epoca io non ero un gran pescatore, perciò usavo quel tempo per meditare; stavo sulla barca ma meditavo, o cercavo di studiare. All'inizio cercavo di abituarmi a quel tipo di programma, perché era come un programma senza nessun programma. Dovete andare seguendo il ghiribizzo di dove il Padre vuole andare; dove lui vuole andare, dovete andare. Non avete voce in capitolo. Dovete arrendervi totalmente. Perciò era un adattamento piuttosto stressante. All'inizio era mentalmente molto stressante perché non sapevate cosa aspettarvi. Ma a un certo punto sono stato capace di liberarmi di quell'ansietà e di quello stress e semplicemente seguire e cavalcare l’onda con il Padre. Invece di battibeccare e lamentarmi: “Oh, il mio programma! Oh, non posso fare il mio lavoro! Non posso fare questo e quello!” Qualunque cosa sia, voi seguite. Tutto è come scomparso. Nulla di tutto ciò importa veramente. Quello che importa è essere con il Padre.

Così ho avuto dei momenti incredibili con il Padre quando mi sono liberato di questo. Allora ho potuto essere veramente me stesso; è a questo punto che ho cominciato a mostrargli le diverse arti marziali che conoscevo. Guardavamo insieme l’UFC (Ultimate Fighting Championship) e le arti marziali miste. Quando il Padre non era sulla barca e ritornavamo, guardavamo le gare di arti marziali.

Allora facevo delle dimostrazioni. Il Padre mi faceva fare le mosse “tap out” (far arrendere) e “choke out” (bloccare) con tutti gli addetti alla sicurezza, cose del genere. È diventato veramente un periodo straordinario. Trascorrevo il tempo con il Padre in un modo così intimo. Ci legavamo in un modo così intimo. Sentivo che il Padre poteva totalmente… Ero sorpreso che al Padre piacesse il fatto che conoscevo tutte quelle arti marziali, che facevo tutte quelle arti marziali, perché io praticamente le avevo tenute nascoste al pubblico; non avevo fatto vedere che facevo quelle cose, ma il Padre abbracciava completamente queste cose e ne era entusiasta.

Quando c’era l’allarme perché stava arrivando una tempesta e il governo proibiva l’accesso agli oceani, non si poteva uscire fuori in mare. Davano l’allarme che c’era una tempesta o un uragano e noi eravamo su un’isola della Corea del Sud, in mezzo al nulla. Se sta arrivando un uragano non potete uscire sull’oceano e dovete rimanere chiusi in casa. Noi praticamente avevamo già fatto il download di tutte queste lotte e combattimenti di arti marziali miste e il Padre li guardava ed io gli indicavo le cose che stavano facendo, cosa stavano cercando di fare; ero una specie di cronista e lui era straordinario. È stato un periodo davvero eccezionale in cui ho potuto veramente legarmi al Padre, come padre e figlio.

Ho avuto dei periodi meravigliosi, dei momenti grandiosi quando andavamo fuori a pesca e il Padre faceva un sonnellino ed io potevo entrare da solo con lui nella cabina, e semplicemente sdraiarmi e dormire accanto a lui e osservarlo. Ho delle fotografie meravigliose di lui che riposa. Momenti molto intimi che ho trascorso con il Padre. Alla fine questo è stato molto importante perché mi ha mostrato che non si tratta di religione, o di diventare religiosamente puro, e fare tutte quelle condizioni, tutto quel lavoro e tutte quelle cose. Alla fine non si tratta veramente di questo. Questo serve per dimostrare agli uomini o cercare di dimostrare alla gente che siete una persona buona; quello che importa veramente non è la religione, ma il vostro rapporto con Dio. È questo a cui il Padre mi ha portato. Mi ha portato a stabilire con lui un rapporto che andava aldilà della sua religiosità, aldilà di lui come un leader religioso, un capo religioso, un papa religioso. Mi ha portato a instaurare un rapporto reale con lui. Questo era così intimo, così reale, così pieno di gioia, di affetto, di accettazione, di abbraccio.

Erano tutte cose che pensavo di non poter mostrare come leader religioso. Le arti marziali miste diventano veramente molto violente e fate ogni genere di cose brutali. Nella mia immagine di leader religioso che medita ogni giorno per ore ed ore, sentivo che questo non rientrava nella scatola dell’immagine che avevo di me stesso. Ma questo è stato spezzato, è stato liberato.

Ho potuto abbracciare anche quel lato guerriero, che il Padre ha abbracciato completamente. Questo è stato straordinario, e credo che quel periodo è quello che mi ha aiutato ad attraversare tutti i momenti difficili dopo la morte del Padre e tutte le follie che sono successe; è stato il rapporto che avevo stabilito con il Padre - che lui mi aveva portato a stabilire - che mi ha veramente permesso di sostenermi nei momenti di disperazione e di vuoto, quando abbiamo perso tutto, e persino nostra madre si è rivoltata contro di noi.

Perciò, penso che quel periodo probabilmente è il tempo più prezioso che il Padre mi ha donato. Come suo successore ed erede, penso che senza quella comprensione starei semplicemente insegnando religione sul Rev. Moon, non un rapporto. E questo è un enorme, davvero enorme, cambiamento. Starei insegnando solo teologia sul Rev. Moon, non la persona reale di Dio, la persona di Cristo, la persona che noi dovremmo conoscere e con cui dovremmo instaurare un rapporto intimo, condividere la nostra vita. Penso che è stato un dono enorme da parte del Padre, una grazia che il Padre mi ha donato.


Post in evidenza

La storia sconosciuta, Intervista completa

Intervista a Hyung Jin Moon, la storia sconosciuta 21 gennaio 2016 1) la sua rivelazione sulle 7 morti e resurrezioni del padre Un gio...

Post più popolari