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giovedì 28 novembre 2019

I credenti tiepidi

La salvezza del Regno (2)

Noi ci rivestiamo di Cristo, indossiamo il paracadute, non per viaggiare comodamente sull’aereo. Lo indossiamo in modo che quando dobbiamo saltare, non precipitiamo in picchiata e moriamo. Questo è lo scopo del paracadute. Abbiamo parlato di come l’atteggiamento dell’evangelismo moderno negli ultimi cento anni - e anche la Family Fed è caduta in questo - è stato: “Cosa possiamo fare perché le persone stiano qui? Cerchiamole amichevolmente, siamo gentili con loro e diciamo: “Gesù vi ama tanto, avete bisogno di Gesù; nel vostro cuore c’è un buco a forma di Gesù. Tutto quello che dovete fare è dire questa piccola preghiera e sarete perdonati dei vostri peccati, sarete liberati”. Hanno fatto degli studi su questo, dimostrando che nel 95% e a volte nel 98% dei casi le persone che si impegnano a seguire Cristo, dicono la preghiera di confessione e di dedizione, nel giro di un anno non sono più cristiani!

Perché c’è un tasso di mortalità del 98%? È come se aveste un paracadute; ci sono le persone che imballano i paracadute, e questi paracadute sono speciali. Se li preparate piegandoli nel modo corretto secondo le istruzioni, si apriranno sempre e salveranno tutte le persone, indipendentemente dal loro peso, grandezza e altezza. Ma se ci sono degli imballatori veloci che decidono: “Possiamo dare a più persone il paracadute se li prepariamo velocemente. Prepariamoli in fretta, andrà bene lo stesso, funzionerà lo stesso e faremo saltare più persone”. Cosa succede? Se quella compagnia avesse una percentuale di fiasco del 90%, se su dieci persone che usano quel paracadute, a causa degli imballatori veloci nove precipitassero e morissero, cosa pensate che succederebbe? Avrebbero dei grossi problemi!

Allora gli imballatori frettolosi devono fare qualcosa, devono dire: “Forse dovremmo cominciare a leggere le istruzioni del manuale, perché c’è una percentuale di mortalità piuttosto alta. Forse dovremmo vedere in che modo le istruzioni dicono di ripiegare questo paracadute, e magari questo aiuterà”. Se lo faranno, i paracadute funzioneranno oppure no? Funzioneranno. Naturalmente nella comunità degli imballatori veloci - se così possiamo chiamarla - qualcuno dirà: “Comunque abbiamo salvato una persona, abbiamo salvato il 10%. Cerchiamo di essere positivi, cerchiamo di essere persone che vedono il bicchiere mezzo pieno. È vero, il 90% delle persone è morto, ma il 10% è vissuto!” Idioti, tutto questo si sarebbe potuto evitare se solo aveste seguito le istruzioni. Avete ucciso il 90%!

Questo è il problema. Quando indossiamo il paracadute, quando stabiliamo un rapporto con Gesù e prendiamo un impegno con Cristo, non è per la comodità del nostro viaggio. La Bibbia non ci promette che il viaggio sarà confortevole. Sarete attaccati, derisi, odiati perché avete addosso quel paracadute. Ma se indossate il paracadute sapendo che a 25.000 piedi di altezza dovrete saltare, e che avete bisogno di tenerlo addosso nonostante le prove e le tribolazioni, nonostante gli scherni, anche se vi rovesciano addosso il caffè etc., quando salterete e tirando la corda il paracadute si aprirà, sorriderete. Avete capito? Così, quando avete in mente la meta - cioè che quando morirete affronterete il giudizio di Dio - quando sarete di fronte al giudice nel tribunale, che tipo di bugie cercherete di dire? Che cosa direte? “Oh, ma Dio è un Dio clemente, non farebbe questo!”

Proviamo a usare questo esempio. In un tribunale andate davanti al giudice perché avete commesso una serie di crimini; il giudice emette la sentenza e voi dite: “Giudice, io so che tu sei veramente una persona clemente”. Se lui fosse un buon giudice non potrebbe lasciarvi andare, ma direbbe: “Mi spiace, io sono una persona buona, ed è per questo che devo obbedire alla legge; mi rincresce, sei condannato”. Vedete, i giudici buoni, le persone buone che sono dei veri giudici devono mantenere la giustizia. Perciò non si può dire: “Io credo che sei un giudice buono, io credo in te e credo che mi perdonerai”. È come se in un tribunale ci fosse una persona che ha ucciso tre giovani adolescenti, è processata, sta per essere giudicata e dicesse: “Prima di venire qui, ho sbattuto fortemente il piede contro la porta e mi sono rotto un dito. Perciò ho sofferto, ho sofferto per il mio crimine. Quindi dovresti darmi una sentenza più blanda, dovresti lasciarmi andare”. Tante persone religiose fanno così: “Dio, io ho fatto questa e quella condizione. Ho fatto questa e quella cosa. Mi sono flagellato, ho fatto tanti digiuni difficili”. Praticamente è come dire: “Dio, ho sbattuto il dito del piede, per favore perdona tutti i miei crimini!” È assurdo! Qualsiasi giudice direbbe: “Stai scherzando! Fategli una perizia psichiatrica!” Non usereste mai questo in un tribunale! Non direste neppure: “Giudice, io ti conosco, io credo in te come un giudice di bontà e di perdono”. Non usereste mai questo tipo di condotta in tribunale. Non funzionerebbe mai. Allora perché la gente pensa che dovrebbe funzionare con Dio? Se lo fate, condannate voi stessi. Vi state già condannando.

Questo è un episodio della Bibbia, che tanti di voi conoscono e tanti forse no. È quando Dio mandò i serpenti di fuoco sugli Israeliti nel deserto perché stavano diventando molto arroganti. Continuavano a dire: “Noi non siamo peccatori, siamo persone buone, serviamo i poveri, facciamo cose buone”. Dio mandò dei serpenti di fuoco perché mordessero il popolo di Israele, chiunque si accaniva nell’arroganza. Poi ordinò a Mosè di fabbricare un serpente di bronzo e di innalzarlo tenendolo su un bastone, in modo che quelli che lo guardavano sarebbero guariti. Avete sentito questa storia?

Numeri 21:6-9 6Allora il Signore mandò fra il popolo dei serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e molti Israeliti morirono. 7Così il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro l'Eterno e contro di te; prega l'Eterno che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. 8L'Eterno disse quindi a Mosè: «Fa' un serpente ardente e mettilo sopra un'asta; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, vivrà». 9Mosè fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva.

La cosa interessante in questo racconto, è che chi guardava il serpente di bronzo guariva, era risparmiato dall’ira di Dio. Guardate cosa dice Gesù in Giovanni 3:14-16.

Giovanni 3:14-16 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. 16Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna.

Ecco cosa dice Gesù quando racconta che sta per morire: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così anche il Figlio dell’uomo deve essere innalzato”. Usa quel vecchio esempio per parlare della sua imminente crocifissione. “Come il serpente fu innalzato nel deserto e le persone che lo guardavano guarivano, così ora io devo essere innalzato e chi crede in me non perirà ma avrà la vita eterna”. Non è interessante? In altre parole, in che modo queste persone riconobbero di aver peccato contro Dio? Dio dovette mandare quei serpenti di fuoco. Dovette mandare quel promemoria, quello specchio. In un certo senso i 10 Comandamenti sono come dieci serpenti di fuoco. Vengono per dichiararci colpevoli, vengono a morderci. Ci mostrano: “Un momento, voi siete peccatori, avete infranto tutti i comandamenti”. Capite cosa voglio dire?

I 10 Comandamenti sono come quei serpenti che vengono e ci costringono ad ammettere: “Aspetta un momento, io sono un peccatore di fronte a Dio. Ho peccato contro di Lui, mi sono separato da Lui, ho commesso adulterio contro di Lui”. I serpenti di fuoco ci costringono a fare cosa? Ci costringono a contare su noi stessi? Se siete morsi da un serpente velenoso rimarrete seduti a dire: “Devo solo credere in me stesso; se credi in te stesso starai meglio. Io credo in me stesso. Starò meglio. Basta che creda in me.” Ma fatemi il piacere! Sarete uccisi da quel veleno! Dovete affidarvi ad una cura, ricorrere a un dottore, dovete dire: “Santo cielo, mi ha morso un mamba nero, ora devo andare all’ospedale, ho bisogno di un antidoto”. Capite, dovete affidarvi a questo. Una volta che siete stati morsi con quel veleno, non importa quanto crediate in voi stessi, dovete prendere l’antidoto. Dovete contare sull’antidoto, non su voi stessi. I serpenti di fuoco vi costringono ad essere consapevoli dell’esistenza dell’antidoto, che è Dio. È chiaro?

Allo stesso modo, quando siamo messi di fronte alla realtà del nostro peccato, siamo costretti a dire: “Qual è l’antidoto? Che cosa farò? Chi mi salverà? Sono colpevole nel giorno del giudizio. Sono colpevole di fronte alla legge. Chi mi salverà?” Vi costringe ad andare da Cristo. Ecco perché tutti i membri della Family Fraud si contorcono ascoltando questo. Perché? Perché, innanzitutto, non vogliono ammettere che si stanno ribellando a Dio, che sono induriti dalla loro arroganza. È come una cipolla; la buccia friabile è come la presunzione, dovete pelarla all’indietro. Dovete togliere quella buccia della presunzione perché scendano le lacrime. Dovete sbucciare quella presunzione, quella finta facciata che dice: “Io sono buono davanti a Dio; Dio sarà fiero di me. Il Padre pensa che io sono buono”. Questo è quello che pensa la Madre, è quello che lei dice sempre: “Il Padre è così orgoglioso di quello che sto facendo”. È una pazzia, una totale follia, ma lei lo dice e le persone intorno a lei pensano: “Oh sì, Madre, stiamo facendo un bel lavoro; chiediamogli altri soldi”. Queste persone sono una beffa.

Ray Comfort ha fatto questo esempio meraviglioso. Se andate da una persona e le dite: “Ehi, qualcuno ha pagato la tua multa di 25.000 dollari, sei fuori dai guai”, quella persona probabilmente dirà: “Ma cosa stai dicendo? Cosa vuoi dire che mi hanno dato una multa di 25.000 dollari? Io non ho fatto nulla di sbagliato. Di cosa stai parlando? Pensi che sia stupido?” Si arrabbieranno con voi. È come andare da qualcuno e dirgli: “Sapevi che Gesù ha sofferto ed è morto per te?” State dando loro il dono senza prima fargli capire cosa hanno fatto di sbagliato.

Ora, se andaste da quella stessa persona e diceste: “Sai, un agente di polizia ha dieci foto di te che vai alla velocità di 50 miglia all’ora in una zona con un limite di velocità di 15 miglia, mentre si teneva un convegno sui bambini ciechi. I bambini ciechi camminavano attraversando la strada e tu sei stato fotografato in dieci luoghi diversi mentre superavi di 40 miglia il limite di velocità. La pena per questo, siccome si tratta di bambini ciechi, è una multa di 25.000 dollari o la prigione, ma qualcuno ha pagato la tua multa”.

Se aveste sentito questa spiegazione e immaginiamo che fosse successo veramente, direste: “Cosa? Io non ho visto quei bambini ciechi! A quella velocità, non ho visto il convegno dei bambini ciechi!”. “Esatto, non l’hai visto perché andavi veloce. C’era il convegno dei bambini ciechi, i bambini gironzolavano di qua e di là in quell’area, c’erano dieci diversi segnali di pericolo, e tu sei stato beccato in tutti e dieci i segnali; ora la polizia è qui con la sirena”. Voi capireste di essere nei guai.

Quanti di voi, quando guidate la macchina, andate a gran velocità perché seguite gli altri che vanno alla velocità di 80, 90 o 100 miglia? Quanti lo fanno? Lo fanno tutti. Pensate: “Vanno tutti veloci. Non sto facendo niente di male”. Poi, all’improvviso, sentite la sirena, guardate nello specchietto retrovisore, vedete le luci rosse che lampeggiano e un poliziotto che sfreccia sulla strada dietro di voi. Ora, dentro di voi direte: “Beh, tanto lo fanno tutti”, oppure: “Mio Dio, a che velocità stavo andando?” Quale delle due cose? Capite immediatamente che c’è una colpa personale, che avete commesso un reato e ora sarete puniti personalmente per questo.

Vi rendete conto: “Mamma mia, sono spacciato. Il poliziotto mi prenderà. Oggi prendo una multa di 300 dollari!”. Questa è la differenza quando capite il crimine che avete commesso, ma qualcuno ha pagato per questo. Come siete grati! Lui vi ha permesso di farla franca; andavate a 90 all’ora e vi ha lasciato andare. Come vi sentite sollevati! Ma se non sapeste neanche di aver commesso un crimine e qualcuno vi dicesse di aver pagato gratuitamente la vostra multa di 25.000 dollari, direste “grazie” e continuereste a fare gli affari vostri. Questo è il problema con i convertiti moderni. Non sanno nemmeno di aver fatto nulla di male. Non sono mai stati puniti dai serpenti della legge, non sono mai stati castigati dalla purezza della legge di Dio. Non sanno di essere peccatori, di essere dei bugiardi, degli adulteri, degli assassini nel cuore; non sanno di essere dei truffatori e dei ladri. Pensano di essere delle persone buone. “Perché mi dici che ho preso una multa di 25.000 dollari? Io sono una brava persona. Non ho fatto niente di male!”

Così il dono della sofferenza di Cristo per voi non significa nulla. Ecco perché dal 93% al 98% delle persone ricadono nel peccato. Se ricadono nel peccato in realtà significa che sono dei falsi convertiti. Sono persone che non hanno avuto una vera esperienza di trasformazione e ricreazione attraverso lo Spirito Santo e abbandonano il loro comportamento malvagio perché vedono che Cristo è reale, che il loro peccato è reale, che il loro posto nella vita eterna è reale. Invece, se io capisco che Dio ha fatto questo per me, che ha sofferto versando il suo sangue sulla croce, che ha portato diecimila croci per me, per darmi il mio lignaggio, allora sì che mi sento grato. Capite?

Lo scopo della vita è la felicità. Il Principio Divino, proprio all’inizio, dice che tante persone cercano la felicità, ma lo scopo di Dio non è solo che siamo felici. Ovviamente noi lo sappiamo, perché quando incontriamo il Padre sappiamo che non è solo per essere felici, perché lui ci spinge molto seriamente e fortemente. Non è solo per farci sentire bene. Quello che vedete in tanti membri della Family Fraud è che sono i credenti tiepidi, i falsi convertiti che sono rimasti ad aspettare, hanno tollerato abbastanza a lungo il Padre per cercare di ottenere la ricompensa e il distintivo e dire: “Io sono stato fedele, guarda cosa ho fatto!” Non l’hanno mai servito direttamente, non sono mai vissuti con lui.

Quando non comprendiamo la realtà della nostra natura, non pensiamo di aver bisogno del perdono. Non significa nulla, è inutile. Non è una cosa reale. È proprio come la storia del re Davide. Ricordate la storia di Davide e Natan? Davide rubò Betsabea, uccise il suo amico, desiderò la moglie del suo prossimo, commise adulterio e uccise per lei, per averla. Mentì, commise adulterio, infranse e violò tutti i 10 comandamenti. Tuttavia, pensava lo stesso di essere un re buono.

Allora cosa fa Dio? Dio manda Natan. Natan va dal re e cosa gli dice? [Hyung Jin Nim si esprime in tono colloquiale] “Ehi, Davide, l’altro giorno ho sentito la storia di un tizio; questa persona andava in giro e vede un uomo affamato, che stava morendo di fame. Lui era un supermiliardario, aveva centinaia di migliaia di pecore; avrebbe potuto darne una a quel povero, che stava per morire. Invece cosa ha fatto? È andato da un altro povero, che non aveva nulla a parte una pecora, e gli ha detto: “Dammi quella pecora. La ucciderò, così potrò dar da mangiare a quel povero”. È come quello che fanno i democratici, i progressisti. Rubano il vostro denaro e dicono che con quei soldi fanno delle cose buone, anche se hanno ville lussuose, la Cadillac e tutto il resto.

Dunque questo è quello che Natan racconta a Davide e Davide si arrabbia: “Quell’uomo malvagio deve pagare quattro volte tanto, si merita la morte!” Ma quando Natan dice: “Mi spiace Davide, quell’uomo sei tu. Tu hai rubato la pecora di un altro, tu sei quell’assassino”, cosa succede? Davide riconosce di essere un peccatore e si pente davanti a Dio. Piange invocando Dio: “Ho peccato dinanzi a Te”. Natan, naturalmente, lo consola dicendo: “Dio ti userà misericordia, non morirai”. Davide è estremamente contento e grato per la misericordia che ha ricevuto, perché ha capito di aver peccato e che la realtà di quel peccato è personale. “L’ho fatto io” non: “Lo fanno tutti”. Notate come le persone cercano sempre di dire così: “Tu sei un bugiardo, un ladro, un adultero, un bestemmiatore?” “Beh, secondo quello standard, lo fanno tutti!” Notate? Il punto é: “Tu sei un bugiardo? Sì. Sei un ladro? Sì. Sei un adultero nel cuore? Sì. Sei un blasfemo? Sì, lo sono”. Vedete? Questo è il punto. Io sono il peccatore.    

Quando Davide riconosce la sua responsabilità per quel peccato, capisce che deve essere punito. Ma Dio gli usa misericordia, e quando Dio gli usa misericordia, lui è grato o no? Ha avuto un’esperienza che ha trasformato la sua vita, oppure no? Sì, l’ha avuta, perché ha capito e riconosciuto la sua colpa attraverso il potere della perfezione di Dio, attraverso la manifestazione della Sua natura che è la legge. Naturalmente la Bibbia non dice che siamo salvati dalla legge, questo è vero, ma la legge può mostrarci che abbiamo peccato, e poi ci manda da Cristo a lavarci. Questo è il punto. Quando il regno di Dio arriverà, non sarà costruito dalle opere dell’uomo. Non è qualcosa che ci siamo guadagnati, non abbiamo creato una base per costruirlo. Non è così. Questa è superbia, arroganza. Non sarà così. Quando il regno di Dio arriverà, sarà per merito della grazia di Dio.

Ad esempio, quando abbiamo la Costituzione della Cheon Il Guk che protegge i diritti e la sovranità dei cittadini, e impedisce la crescita del governo, non è perché qualcuno di noi ha fatto grandi opere o ha fatto cose buone per ottenere quel favore. È per merito della grazia di Dio che riceviamo quella protezione. Le persone che credono, le persone che non tradiscono Dio ricevono quella protezione. Il nostro unico compito - ha detto Gesù - è amare Dio. Dobbiamo semplicemente amarlo. Amarlo con il nostro cuore, la nostra mente, la nostra anima, la nostra forza, con tutto noi stessi. Persino le libertà di cui parliamo nel mondo moderno, le libertà che abbiamo nella società, da dove vengono? Ce le siamo guadagnate, le abbiamo create in qualche modo? Abbiamo creato i diritti naturali che ora possiamo avere? Com’è possibile? Se pensate di poterli creare, allora qualcun altro può crearne un gruppo diverso. Come potete dire che questi sono diritti naturali? Sono diritti naturali perché ce li ha dati Dio. Lui ci ha dato la capacità di parlare liberamente, di parlare contro il male. Ci ha dato la capacità di esercitare la legittima difesa e tutti gli altri diritti contenuti nella Dichiarazione dei Diritti.

Come i 10 Comandamenti sono uno specchio che rivela la nostra tendenza, la nostra malvagità individuale, così i diritti umani, e naturalmente anche la Costituzione, ci mostrano le nostre tentazioni, la nostra fragilità umana, la nostra natura peccaminosa a livello nazionale. Ci mostrano come nel corso della storia siamo continuamente caduti; siamo caduti come nazioni, non solo come individui. Abbiamo permesso al potere arcangelico di crescere, ai politici menzogneri di rubare il nostro potere; abbiamo permesso alle grandi potenze centralizzate di espandersi, facendoci delle promesse; ma hanno sempre fallito, siamo sempre diventati schiavi.

Quindi mostra i nostri modelli di comportamento. Proprio come i nostri sondaggi elettorali mostrano ad esempio i modelli di comportamento dei maschi rispetto alle femmine. I sondaggi mostrano che le donne in media tendono a votare di più per i sistemi socialisti, liberali e progressisti. Possiamo vedere il comportamento umano, possiamo vedere come continuiamo a distruggere le cose, a distruggere le civiltà, a distruggere l’umanità. Non siamo così buoni come pensiamo. Chiunque di noi pensa di essere buono, al tempo di Hitler, quando lo facevano tutti, probabilmente l’avrebbe fatto anche lui. Proprio come in America tutti quelli che pensano di essere buoni hanno permesso che 54 milioni di bambini fossero uccisi nel grembo materno, l’hanno lasciato fare. È peggio di quello che faceva Hitler, perché quei bambini sono innocenti.

Quando riceviamo la Benedizione del Padre non è qualcosa che ci siamo guadagnati. Il lignaggio non è qualcosa che ci siamo guadagnati; non avete lavorato per ventun anni per il lignaggio e poi siete stati benedetti con il lignaggio, sotto lo zio Labano o qualcosa del genere. Capite? Non abbiamo ricevuto quel lignaggio per merito nostro, non l’abbiamo meritato. Quel lignaggio ci è stato dato dalla grazia, dalla bontà e dall’amore di Dio; dalla Sua vittoria, non dalla nostra. Capite? Questa è la vera differenza fra uno che è autentico e uno che è falso nel credere in Cristo. Che tipo di rapporto abbiamo con lui? Pensate che egli debba essere il vostro dolce paparino, per farvi sentire bene, oppure vi mostra quanto avete disperatamente bisogno di lui? Capite quando vi mostra quanto avete disperatamente bisogno di lui, che questo è amore? Quando dovete affrontare i vostri stessi demoni, la vostra irrealtà, la vostra malvagità, dovete fuggire da essa, dovete smettere di affidarvi al vostro stupido io e affidarvi alla Sua bontà, alla Sua rettitudine perfetta e alla Sua vittoria perfetta.

La differenza fra chi è vero e chi è falso è che uno è perfetto; i veri credenti sono perfetti, perfetti in Cristo, questa è la chiave. Commettono ancora il peccato ma sono perfetti, hanno raggiunto la perfezione perché la loro unità con Cristo è assoluta. Tutta la gloria e il credito non va mai a loro, va sempre a Cristo. Qualunque cosa realizzino - ad esempio se hanno fatto una bella canzone - dicono: “Dio è così buono, Dio mi ha dato quella canzone”. Hanno fatto un bel dipinto: “Dio mi ha dato quel dipinto”. Danno la gloria a Dio, non la tengono per loro stessi.

La differenza fra il bene e il male è molto semplice. Lo tenete per voi stessi o per Dio? Incontrerete tutte le filosofie del mondo che vi diranno: “Tienitelo per te. Devi fare così. È buono. Ti dà forza. È meraviglioso, moderno bla, bla, bla”. No, lo fate per voi stessi, lo tenete per voi stessi, ecco cosa state facendo. È un atteggiamento vecchio, pagano, inutile e alla fine distruttivo, perché da soli voi non potete soggiogare tutti i vostri giganti. Invece, se diamo la gloria a Dio, anche se siamo deboli, siamo lo stesso forti; anche se non siamo in grado di alzarci, riusciamo ad alzarci; anche se siamo sconfitti vinceremo perché Dio è la nostra solida roccia, il nostro fondamento. Così non viviamo la nostra vita sulla base delle nostre vittorie personali. La viviamo per vedere le vittorie di Dio, e la nostra missione, la nostra gioia e il nostro scopo è veder vincere Dio, non me stesso.

Questo genere di persone hanno un tipo di potere diverso, totalmente diverso. È fondato nella comprensione di loro stesse, quando sono veramente oneste, e devono essere giudicate dalla luce della legge di Dio, non dalle vostre leggi. Quando Dio mi giudica, io sono malato, sono depravato, faccio schifo, non sono buono. Quando la Sua legge mi giudica, io puzzo. Ma lo scopo non è rimanere così. Lo scopo è pensare: Ma Dio non puzza, Dio non fa schifo, Dio non mente, Dio non ruba, Dio non commette adulterio, Dio non è blasfemo e mi ha salvato dal mio peccato. Io sono uno con Lui, sono dalla Sua parte e perciò vinco. Satana, io ti sconfiggo e ho potere su di te. Tu non mi puoi reclamare. Questa è la cerimonia dei tre giorni. Satana non può reclamare voi e il vostro coniuge. Non può. Non è grazie alle nostre opere, ma per merito di Dio. Ecco cosa dice il Padre:

Cheon Seong Gyeong (pag. 139)

“Se Adamo ed Eva non fossero caduti, Dio il Creatore sarebbe stato il Signore eterno, ma a causa della caduta Satana è diventato il signore del mondo. Questo divenne inevitabile. Se una ragazza di nobili origini, che è stata allevata dentro le mura della sua casa, è stuprata da un intruso, a chi appartiene? Apparterrà a lui. Questo è ciò che è successo con la caduta”.

Quello che è successo con la Madre Han è persino peggio di questo, perché lei è andata volontariamente a sposarlo. Ha detto: “Vieni, stupratore, ti sposerò”. Ecco perché la caduta al suo livello ha distrutto il mondo, ha distrutto la benedizione di questo mondo, la benedizione sotto cui vivevamo. Ha distrutto la fondazione che lei stessa ha rubato e usurpato e che naturalmente sta crollando; ma questa è una lezione importante per tutte le persone del futuro. Quando vivete per la vostra gloria, perirete. Quando vivete per la vostra gloria e la vostra divinità, perirete. E sapete cosa? Le persone buone non vi lasceranno andare per la vostra strada. I giusti in Cristo si leveranno contro di voi e vi distruggeranno. Non pensate neppure di poterla fare franca. I giusti vi daranno la caccia.   

Questa è la bontà di Dio. Ringraziamo Dio per questo, perché è in questo modo che la malvagità è sconfitta e distrutta. Oggi, quando loderemo e adoreremo Dio, non vogliamo diventare come un’altra chiesa cristiana che ci insegna semplicemente a sentire cose buone. Noi non vogliamo stupidaggini, vogliamo la verità. La verità significa che guardiamo noi stessi severamente. Ecco perché qui pratichiamo le arti marziali, perché ci piace vedere la verità. Non vogliamo essere dei bambini lisciati, coccolati, lusingati. Vogliamo essere reali. Vogliamo una vera relazione con Dio. Vogliamo essere persone reali, non credenti illusi e falsi. Vogliamo essere persone reali che amano Dio, che credono in Lui, Lo conoscono, hanno un rapporto con Lui. Perché, alla fine, questo è tutto ciò che abbiamo. Quando moriremo e salteremo dal paracadute, questo è tutto quello che abbiamo. Mi dispiace, questo è tutto quello che avete. Non importa nient’altro; non si possono usare altre scuse, tutto il resto non importa.

[1] Joel Scott Osteen è Senior Pastor della Lakewood Church, la chiesa più grande degli Stati Uniti per numero di fedeli. Il suo ministero raggiunge oltre sette milioni di telespettatori settimanali in più di 100 nazioni di tutto il mondo.


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