giovedì 28 novembre 2019

Il Regno dell'Amore, Cristo preso di mira

Il Regno dell'Amore

Rev. Hyung Jin Moon, 10 luglio 2016

“Il regno dell’amore”. Questo è veramente un titolo che vi fa sentire bene, non è vero? Vi dà un senso di sicurezza e calore interiore. Ma dobbiamo capire di che tipo di amore parlava Gesù, perché ci sono diversi tipi di amore. Oggi andiamo a Marco 12 e leggiamo insieme.

Marco 12: 28-34. 28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima tua, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza”. 31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo.

Questo è veramente un episodio interessante e penso che ne abbiamo sentito parlare tutti. È citato e menzionato comunemente nelle lezioni e nelle presentazioni. È interessante, perché qui ora sono gli Scribi quelli che sfidano Gesù; sia gli Scribi che i Farisei sfidano Gesù, facendogli questo tipo di domande in questo capitolo. Gesù naturalmente risponde. Qual è il primo comandamento di cui parla Gesù?  “Il Signore nostro Dio è l’unico Signore. Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e tutta la tua forza”. Notate l’enfasi? È un’enfasi veramente diversa.

E poi, naturalmente: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questo è il punto su cui di solito ci focalizziamo, ma io voglio fermarmi sulla parte dove lo Scriba risponde a Gesù ripetendogli quasi quello che lui ha detto: “Bene Maestro! Tu hai detto secondo verità, che c’è un solo Dio e non c’è nessun altro all’infuori di Lui”.

È un po’ di tempo che non esaminiamo gli avvenimenti attuali. Anche prima che facessi il mio sermone “Rompere il silenzio”, studiavamo tanti avvenimenti correnti. Ora però è un po’ di tempo che non esaminiamo gli avvenimenti attuali durante il sermone; abbiamo visto le politiche economiche, i processi politici o la natura del regno; abbiamo imparato a capire e riconoscere le differenze fra socialismo, comunismo, oligarchia e società libere, insomma studi generali. Ma è molto importante non separare questo dagli avvenimenti correnti, dal tempo attuale, perché il nostro tempo sono “gli Ultimi Giorni”; viviamo in un tempo molto serio.

Quando Gesù risponde a queste domande, si trova anche lui in un periodo di grande caos nell’impero romano. Roma era crollata 44 anni prima che venisse Gesù, e esattamente 27 anni prima della sua venuta è quando Augusto dice: “Io sono il sovrano, sono il Dio vivente della terra”. Così l’impero romano geme perché è stato da poco una repubblica; Roma era crollata nel corso di un periodo di centinaia di anni ed ora si trovava in questo nuovo periodo egemonico, un nuovo periodo di conquista, un periodo imperiale. C’era tutto questo contesto quando parlava Gesù.

L’impero romano non era un impero monoteista. Se avete visto “Risorto”, il film su Gesù che è uscito recentemente, potete vedere Pilato e il personaggio principale, un tribuno romano, il capo di un battaglione. Prima di andare in guerra, lui ha una statuetta del dio Ares e lo prega: “Dio della guerra, dammi la forza…”

Così dobbiamo capire che l’antico Israele era circondato dal politeismo, da divinità di vario tipo e importanza. Storicamente c’erano ancora le divinità babilonesi, esistevano ancora Baal e i sacrifici di bambini in diverse forme. C’era il tempio della prostituzione che era collegato ad Afrodite, la divinità femminile. Tutto questo genere di cose era la vera realtà di Roma. La classe imperiale romana e l’élite romane andavano in quei templi, offrivano incenso, facevano offerte ad Era o alle diverse dee e praticavano la prostituzione del tempio. Avevano rapporti sessuali con le giovani donne che erano le prostitute di quei templi e dicevano che era un’esperienza spirituale; ringraziavano Afrodite, la dea dell’amore, per aver dato loro l’incredibile esperienza spirituale di fare sesso con quelle prostitute.

Così questo era il contesto. Dobbiamo ricordare il contesto di questo passo. Gesù dice: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore”. Un solo Dio. Allora cosa stava affrontando Gesù persino a quel tempo? Il relativismo. C’erano così tanti dei. Voi potete essere un dio, io posso essere un dio, ci può essere un dio per questo e un dio per quello, un dio per qualsiasi cosa. È uno scenario relativista. A volte pensiamo che il relativismo sia un tipo di filosofia nuovo, il relativismo teologico, ma non lo è, è una filosofia antica. E quegli antichi concetti di vari dei che hanno diversi standard e principi morali, creano naturalmente il relativismo morale.

Così c’era la prostituzione del tempio. Nella cultura greca era molto comune che i giovani fossero stuprati. Non lo chiamavano stupro, ma erano violentati dai loro insegnanti. Era un modo per i filosofi di educare i loro giovani studenti. Vedevano le donne come contaminate; ogni mese perdono sangue con le mestruazioni e perciò non potevano entrare nel tempio, erano considerate impure. La cultura romana e greco-romana vedeva le relazioni amorose fra maschi come più nobili. Di fatto studiavate con i vostri studenti, studiavate con loro la filosofia, gli dei, questo ordine di pensiero più elevato; ed eravate anche intimi con loro sessualmente. Condividevate con i vostri studenti tutta la vostra conoscenza e saggezza, ma anche tutta la vostra sessualità. Questo faceva parte della cultura del mondo greco-romano, era una parte normalizzata di quella sociologia.

Ora vedete che, dopo l’agenda dei gay e la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, si fa strada la questione dei transgender. Questo era il grosso problema prima che cominciassero a scoppiare tutte le risse. Poi, naturalmente, abbiamo parlato dei casi di pedofilia che chiamano “sindrome di attrazione verso i minori”. “Nella nostra comunità siamo affetti dalla sindrome di attrazione verso i minori; siamo fortemente discriminati, ma siamo persone anche noi!” Le stesse parole usate dalla comunità gay per legalizzare l’omosessualità ora sono usate dalla “comunità” dei pedofili. Ma potete chiamarla “comunità”? I pedofili dicono che sono discriminati, usando lo stesso tipo di linguaggio per far sentire in colpa i cristiani e le persone di coscienza perché non si mettano contro di loro. Un momento! Voi non mi prendete mio figlio! Non vi prendete il mio bambino di cinque anni. Dovrete uccidermi prima di poterlo fare!

Poi c’è questo nuovo termine “sindrome di attrazione genetica”. Una ragazza che era stata data in adozione ha cercato di ritrovare suo padre; si sono messi in contatto su Facebook e “si sono innamorati”; ora c’è una storia su questo. Vengono fuori tante persone così, che si definiscono la “comunità di attrazione genetica”. Dicono che sono esseri umani anche loro e si sentono fortemente discriminati. Usano gli stessi modelli degli omosessuali. L’agenda dei gay è introdotta per distruggere la sessualità, il genere e la moralità. Una volta avvenuto questo, si scatena la bestialità, ogni sorta di follia con gli animali. La gente arriva a dire: “Io sposo il mio cane”. Questo è reale, non è un film come “Ai confini della realtà”. Questa follia sta letteralmente succedendo in mezzo a noi.

Dovete capire che queste non sono forme nuove o disordini nuovi. Queste cose esistevano ed erano molto comuni nel periodo greco-romano. Era veramente la cultura degli antichi re satanici del passato. È un retaggio culturale che ora sta diventando una tendenza dominante, una cultura clandestina che ha dovuto essere tenuta nascosta dal Cristianesimo, perché i cristiani l’avevano spazzata via - a parte la Chiesa Cattolica che era stata infiltrata e ha praticato la pedofila. Il movimento cristiano l’aveva spazzata via molto potentemente, almeno in superficie. Quindi era un movimento clandestino che ora però sta diventando una tendenza dominante, portando allo scoperto tutte queste cose, parlandone come di questioni reali, non modi gravemente distorti di relazionarsi con gli altri.

Gesù parla nel contesto di questo relativismo morale, questo tipo di relativismo teologico e culturale sotto il potere imperiale di Roma. È il periodo egemonico di un impero che cerca di nuovo di espandersi perché sta iniziando a crollare. Così, mentre crolla, cerca di fare delle guerre, di portare dei nemici esterni in modo che le popolazioni non si lamentino con i politici e rimangano occupate con le guerre. Questa è una procedura comune in questi tipi di sistemi totalitari, ma è il regime sotto cui viveva Gesù, e certamente lui lo sentiva. Cristo era costantemente preso di mira non solo dai Farisei ebrei, ma dal Sinedrio, cioè dai giudici che lavoravano con l’impero romano per riscuotere le tasse e decidere le questioni fra gli ebrei; in realtà essi ottenevano il permesso dai funzionari romani, comunicando con loro piuttosto spesso. Sappiamo che questo è un fatto storico.

Dunque è un contesto molto simile a quello in cui viviamo adesso. L’omosessualità non era appoggiata ufficialmente dall’impero romano, ma era praticata apertamente. Non necessariamente il matrimonio gay, ma l’omosessualità era un’istituzione praticata apertamente, persino fra le classi più alte degli intellettuali, nelle accademie, negli atenei. Questi erano anche luoghi per fare sesso, come adesso nei college ci sono dei posti per fare sesso. Se i vostri figli vanno al college, state attenti, ci sono dei posti per fare sesso. Così è in questo contesto che Gesù dice: “Il Signore è l’unico Dio”. Questo è molto importante perché Dio ha uno standard, una natura, e qualsiasi cosa si oppone ad essa, Egli la detesta. Poiché Dio ama i Suoi figli, non vuole che siano stuprati. Poiché Dio ama le famiglie da lui create - un marito e una moglie, l’istituzione del matrimonio - non vuole che questo sia profanato. Non vuole quattro mogli per un uomo, ottanta mogli per un uomo, o ottanta uomini per una donna, o qualunque cosa sia. Non vuole i matrimoni gay e i matrimoni transgender.

Ora, quanti generi pare che ci siano? 72 generi! Mamma mia! Non ce ne sono così tanti neanche in Star War! È ridicolo. Questa è letteralmente infermità mentale, pazzia, un mondo astruso. Il mondo in cui viviamo è letteralmente insano ed è molto simile a quel mondo.

Così Gesù dice: “Dio è uno solo”. Dal punto di vista della “Freedom Society e della Costituzione questo è fondamentale. È fondamentale anche per capire veramente i Veri Genitori, perché vedete che cosa succede. Se i Veri Genitori sono veramente uniti, ma hanno uguale autorità, allora succederà quello che è successo. La Madre Han può porre il veto su tutto ciò che il Padre ha detto di non cambiare mai. In pratica vuol dire che lei ha più autorità di lui. Ma in realtà tutti quelli che fanno parte della famiglia del Padre, tutti quelli che conoscono il Padre direttamente - è tutto documentato sui video ed è per questo che non li vogliono pubblicare - sanno che il Padre è il soggetto assoluto. C’è un centro. I Veri Genitori sono il centro. Il Padre è il centro attorno a cui la Madre deve ruotare, e tutti gli altri oggetti devono ruotare attorno a quell’unico centro. Quel pilastro, quello standard è fondamentale, perché quando ce ne allontaniamo anche solo di un passo, cominciamo a diventare relativisti. Una volta che vi spostate da uno a due, state già praticando il relativismo. Una volta che passate dal monoteismo al diteismo, avete il relativismo, e la spirale in discesa da uno, a due, a cento, a migliaia di dei, è garantita al 100%. È inevitabile. Non può essere evitata perché ora avete relativizzato il Creatore, il partner soggetto.

Perché questo è importante dal punto di vista della Freedom Society e della Cheon Il Guk? Se Dio vi ha dato la libertà e i diritti umani che sono illustrati nella Costituzione della Cheon Il Guk, se vi ha dato questi diritti ed è l’unico vero Dio, Egli è al di sopra di tutti gli dei, i popoli, le nazioni, i governi; è il sovrano di tutte le cose. Allora i diritti che avete ricevuto sono quelli che in filosofia vengono chiamati “diritti divini”. Questi diritti non si possono portare via. Un altro termine per definirli è “diritti naturali”. Sono i diritti che nessuna persona, organizzazione, istituzione o potere politico ci può togliere. Nemmeno un’altra divinità può portarceli via perché li abbiamo ricevuti dall’unico, vero Dio, il Re dei Re.  

Sembra una piccolezza, ma è molto importante dal punto di vista della Costituzione della Cheon Il Guk. I diversi punti che il Padre ha illustrato nella Costituzione - proteggere il lignaggio di Dio, i diritti umani, non abusare dei fondi pubblici - tutte queste cose sono spiegate nella Costituzione della Cheon Il Guk, ma il punto d’inizio di tutto è l’unico, vero Dio. Non stiamo parlando di un unico, vero Dio che ha un partner oggetto con la Sua stessa autorità e che perciò può cambiare le Sue leggi, cambiare i doni della libertà e della responsabilità che Lui ha dato all’umanità. Vedete che conseguenze enormi ci sono quando vi allontanate dal vero, unico Dio? I tiranni vinceranno sempre. Una volta che vi allontanate dall’unico, vero Dio, ha vinto il dittatore, ha vinto Cesare, hanno vinto quelli che vogliono essere dio sulla terra. Non devono sottomettersi, possono essere anche loro un dio. Quindi quell’affermazione è fondamentale per l’esistenza della Cheon Il Guk perché da lì deriva il concetto dei diritti naturali per i cittadini della Cheon Il Guk. Questo era il concetto dei diritti naturali anche per la Costituzione degli Stati Uniti, una comprensione giudeo-cristiana di Jaweh e di Gesù Cristo.

Senza questa chiave, come [mio fratello] Kook Jin ha detto chiaramente tante volte, senza Dio non avrete mai la libertà. Mi piace il suo esempio, lo chiama “il principio del dittatore”. Se in questa stanza ci sono 100 persone e 99 votano che dobbiamo avere la libertà, ma una persona dice: “Al diavolo! Tutti voi votate per la pace e la libertà. Andate a quel paese! Io vi ucciderò tutti e sarò il dittatore”, vedete che c’è un problema? Un dittatore non si conformerà mai all’idea della maggioranza sulla libertà o sull’uso della forza. Non deve farlo. Lui può determinare le sue leggi. Così il “principio del dittatore” vince sempre. Se gli esseri umani possono decidere i loro diritti, il dittatore vincerà sempre, perché ci saranno sempre un paio di psicopatici che lavorano con i sociopatici che vi manderanno a quel paese e diranno: “Io ammasserò tutta questa potenza militare e ammazzerò tutti, chiunque si oppone, e sarò un dittatore”. Ci sarà sempre quel demone nella stanza.

Così il dittatore vincerà sempre, a meno che la libertà venga da una fonte trascendente, non da una fonte umana. La vostra libertà non può venire da un accordo fra esseri umani. Se così fosse, allora non appena il 51% è d’accordo che non dovete avere più diritti, avete perso. Ora sarete governati da padroni schiavisti. È molto logico. Ha senso da un punto di vista filosofico. Il principio del dittatore vincerà sempre se non abbiamo un punto di partenza trascendente per la libertà. Questo punto è qui. Esiste un unico Dio al di sopra di tutti gli dei falsi in cui la gente crede o delle persone che credono in loro stesse. C’è un Dio al di sopra di questo, e questo Dio non è un Dio tirannico che desidera la nostra schiavitù. Questo Dio ci dà libertà e responsabilità; ci dà i diritti umani che sono descritti nella Sua Costituzione, che viene dalla linea diretta di sangue regale del Messia.

Così questa battaglia teistica, in questo caso non contro una visione del mondo atea, ma contro una visione del mondo politeista, è molto simile a quello che abbiamo oggi nel mondo moderno. Le persone non credono in Atena, Zeus e tutti quegli dei dell’antichità, credono in degli dei nuovi.  Credono nelle cose nuove che stanno ricercando. Conoscete tutti il movimento del trans-umanesimo. Diventeranno degli dei. Credono che si fonderanno con i robot e le super élite avranno le capacità tecnologiche di internet direttamente nel loro cervello. Così saranno dei super uomini, avranno la capacità di vedere attraverso i muri, perché questo sarà impiantato nella loro funzione cerebrale. Diventeranno degli dei. Mesi fa vi ho mostrato delle clip di alcuni tra i più grandi scienziati che dicevano: “Noi saremo degli dei e nessuno ci fermerà”. Letteralmente come in uno di quei film pazzeschi di James Bond che dice: “Io sarò Dio e voi non mi fermerete”.

Parte successiva



[1] Senatore degli Stati Uniti in Kentucky
[2] Nome d’arte di Shawn Corey Carter, rapper, imprenditore e produttore discografico statunitense.

1 commento:

  1. Gesù parla nel contesto di questo relativismo morale, questo tipo di relativismo teologico e culturale sotto il potere imperiale di Roma. È il periodo egemonico di un impero che cerca di nuovo di espandersi perché sta iniziando a crollare. Così, mentre crolla, cerca di fare delle guerre, di portare dei nemici esterni in modo che le popolazioni non si lamentino con i politici e rimangano occupate con le guerre. Questa è una procedura comune in questi tipi di sistemi totalitari, ma è il regime sotto cui viveva Gesù, e certamente lui lo sentiva.

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